Happy Ends > Oreste
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ORESTE È TORNATO A CASA!
Oreste è il nostro adorato micio di 3 anni. Non si era mai allontanato da casa.
È accaduto domenica 22 febbraio 2004 verso le 18,30. Come facevo sempre affinchè rientrasse dal cortile dove trascorreva le sue giornate, lo chiamai ripetutamente ma non rispose ai miei richiami. Lo cercai in cantina, in solaio, ovunque potesse essersi nascosto. Nulla.
Uscii in strada e percorsi per ore tutto il quartiere continuando a chiamarlo. Scuotevo la scatola dei suoi croccantini perchè ero sicura che la fame lo avrebbe fatto uscire dal suo nascondiglio e correre da me. Nulla.
Alle 2 di notte rientrai a casa, ero stanchissima. Mi rigirai nel letto fino alle 5 di mattina ma poi dovetti uscire a cercarlo. Ero certa che lo avrei ritrovato. Purtroppo non fu così.
Il giorno successivo nevicò come non faceva da vent'anni in Italia. Avrei dovuto disperare di ritrovarlo in quelle condizioni di tempo. Ma non mi arresi ed uscii anche con 30 cm. di neve. Le strade ripulite dai mezzi spartineve, erano le sole percorribili da un micio. Non i giardini, i cortili o i tetti, tutti ricoperti di neve. Pensai che questa situazione lo avrebbe spinto ancor più lontano da casa.
Allargai il mio raggio di ricerca. Uscivo di notte e di mattina presto,
con la speranza che si mostrasse ed esploravo una volta un cortile ripulito
dalla neve, una volta una nuova strada. Cercavo di immaginare quale percorso
avrebbe seguito l'istinto di Oreste.
Nevicò ancora. Quella mattina andai a suonare ad ogni campanello
intorno a casa. Nessuno però lo aveva visto. L'occasione, mi ha fatto
conoscere i vicini di casa che, da 30 anni vissuti nel quartiere, non avevo
mai neppure incontrato. Mi incoraggiarono e mi promisero che avrebbero posto
la massima attenzione per poterlo individuare nei pressi delle loro abitazioni.
Si impegnarono anche a diffondere la notizia della sua scomparsa ed eventualmente
a trattenerlo con il cibo, per darmi il tempo di raggiungerlo per riportarlo
a casa. Le persone buone sono davvero tante, più di quelle che si
è portati a pensare.
Il tempo migliorò e continuai ad affiggere volantini con la foto di Oreste ovunque, con l'aiuto anche di una carissima amica. Per esporre il volantino, entrai in tutti i negozi per animali, supermercati, bar, pizzerie, asili, scuole, librerie, farmacie, in un raggio di 1 km. Feci annunciare la scomparsa di Oreste per una settimana da una radio locale, inviai numerose e-mail a molte persone, ai veterinari, alle associazioni ambientaliste, alle facoltà universitarie.
Ogni volta che incontravo qualcuno, mostravo la foto di Oreste chiedendo
sue notizie.
I giorni trascorrevano ed ogni qualvolta mi assaliva un pensiero angoscioso,
lo allontanavo, pensando che il gatto attendeva il mio aiuto per tornare
a casa.
Mi recai più volte presso i gattili della città dove avevo
esposto, già dai primi giorni della scomparsa, il volantino con la
foto di Oreste, per verificare personalmente che non vi fosse stato ricoverato.
Tutti i giorni facevo qualcosa per ritrovarlo. Ripercorrevo le stesse strade,
per controllare che i volantini fossero ancora al loro posto, e se non c'erano,
ne affiggevo altri in sostituzione.
Non ho mai perso la speranza.
Quando mi assaliva la stanchezza, entravo in un bar a bere qualcosa e parlavo
di Oreste, affinchè sentissero anche gli avventori del locale. Manifestavo
a tutti la certezza che avrei ritrovato Oreste e che non mi sarei arresa
per nessuna ragione.
Misi l'annuncio anche su questo sito internet, nel quale trovai tutti i suggerimenti utili per le mie ricerche, il coraggio e la fiducia per non mollare mai.
Le prime segnalazioni riguardanti Oreste, iniziarono a giungermi dopo circa un mese dalla sua scomparsa. Mi recavo sempre sul luogo dell'avvistamento. A qualunque ora pervenisse la segnalazione e anche quando le descrizioni del micio individuato non corrispondevano a quelle di Oreste. In fondo, era trascorso un mese, non potevo conoscere le sue condizioni fisiche.
Anche se gli avvistamenti risultavano errati, a queste persone che si mostravano
molto dispiaciute per l'illusoria speranza creata, richiedevo sempre di
avvertirmi, comunque, ogni volta: è meglio vedere un micio in più
che perdere l'occasione di ritrovare il proprio.
Al quarantaquattresimo giorno dalla scomparsa di Oreste, la segreteria telefonica
registrò una telefonata della signora Egle, che abita a pochi isolati
da casa.
Quando il mattino dopo la richiamai, la signora mi disse che un gatto molto magro e spaventatissimo, da tre sere mangiava con la sua gatta in cortile e lei era convinta che si trattasse proprio di Oreste. Mi invitò a verificare di persona quella sera stessa. Non volendo attendere fino alla sera e le chiesi di andare subito. Purtroppo però il micio non si mostrò.
Io e mio marito attendemmo con trepidazione la sera e, in anticipo rispetto
all'orario indicato dalla signora Egle, ci recammo al luogo dell'appuntamento.
Quando la signora raggiunse il cortile, ci pregò di allontanarci
per non spaventare eventualmente il gatto.
Dopo poco la signora Egle, nella penombra del crepuscolo, iniziò
a parlare, apparentemente tra sè e sè, ed io ad alta voce
chiesi: "è qui?" ed iniziai cautamente ad avvicinarmi.
Lo vidi e anche lui mi vide, si avvicinò e quando mi chinai per farmi
riconoscere, con un gemito Oreste mi venne subito in braccio.
Ora è felice nella sua casa e nel suo giardino, si è già ripreso ed è sempre affamato. Mangia avidamente e si fa coccolare, in completo abbandono. Mi è grato per averlo riportato a casa perchè, da quando è tornato, ha instaurato con me un rapporto privilegiato. Ed io ancora mi sto ripetendo che ne è valsa davvero la pena di continuare a cercarlo!
Linda & Oreste - Modena, 23 aprile 2004
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