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Foto di Tigre

Abbiamo preso Tigre nell’ottobre 2016, aveva presumibilmente 2 mesi.
Faceva parte di un gruppo di micetti in cerca di casa e amore e dei quali non si sapeva il giorno di nascita.
Viviamo in un piccolo paesino di campagna.
Abbiamo capito, mentre cresceva, che aveva la necessità e la voglia di uscire e scoprire cosa c’era all’esterno della casa.
Gli abbiamo creato con una gattaiola, la possibilità di uscire ed entrare quando voleva, naturalmente le prime volte eravamo preoccupatissimi.
Vedere la sua felicità nel poter uscire, ci ha rincuorati sui rischi che poteva correre.
E’ sempre stato puntuale e abitudinario negli orari di rientro.

Venerdì 9 febbraio, di pomeriggio, rientriamo prima dal lavoro perché nostro figlio è ancora ammalato dopo una settimana di febbre altissima.
Veniamo accolti da Tigre che, come di consuetudine, ci accoglie felice; mangia e senza che ci accorgiamo di nulla esce di casa per il suo solito giro.
Normalmente in tarda serata, oppure durante la notte, rientra per chiedere da mangiare e ci alziamo per dargli “un premio”.
Verso le 5 ci svegliamo e ci accorgiamo che non è rientrato e preoccupatissimi cominciamo subito a chiamarlo ma non arriva.
Aspettiamo che arrivi l’alba per poter iniziare le ricerche, per le vie del paese e nelle campagne ma non lo troviamo.
Cresce la preoccupazione e più il tempo passa, più siamo spaesati, incapaci di organizzarci sul da farsi.
Il sabato lo passiamo a chiedere al vicinato se lo hanno visto ma, come se si fosse volatilizzato, nessuno l’ha notato.
Naturalmente controlliamo i lati della strada principale con il “cuore in gola”.
La speranza che torni da solo è grande ma non era nemmeno mai stato via più di 12 ore.

La notte di sabato passa con ansia e poca voglia di dormire, ogni piccolo rumore ci tiene svegli, nella speranza di sentirlo tornare.
La domenica mattina ricominciamo le ricerche immediatamente, per i campi limitrofi, guardando nei giardini di tutte le case del paese e suonando ad ogni casa ma nulla.

Decidiamo quindi di:

- scrivere a tutti i gattili dei comuni vicini;
- chiamare il nostro veterinario per segnalare la sparizione;
- creare dei cartelli da appendere nella speranza che qualcuno possa darci una segnalazione;
- usiamo Facebook per segnalare lo smarrimento, usando inizialmente il sito del gruppo del Comune.

Il post viene condiviso da tantissime persone e la nostra segnalazione compare in altri siti creati per ricercare animali smarriti.

Uno di questi cartelli, lo portiamo ad un negozio che usiamo abitualmente per comprare il cibo per Tigre.
Una ragazza del negozio, molto gentile, nota il nostro sconforto, e via Whatsapp alla sera ci contatta, dandoci tanti consigli, fra i quali quello di compilare il modulo di smarrimento sul sito della Vostra Associazione: www.animalipersitrovati.org.
Così facciamo e subito riceviamo un messaggio e-mail con tanti consigli utili su come comportarci.
Spesso nelle difficoltà si pensa di essere soli, invece, ci sono tante persone che, pur non conoscendoti, sono pronte ad ascoltarti ed aiutarti nelle ricerche.

Tutto questo ha tenuto viva la speranza di rivederlo e la nostra convinzione a non mollare.

Lunedì stampiamo ca. 200 volantini che mettiamo nelle cassette della posta di tutte le case del paese e con i quali chiediamo la cortesia di controllare i garage, le cantine ed eventuali “casette degli attrezzi”.
Purtroppo non riceviamo nessuna telefonata, nessuna e-mail, nulla di nulla.
La paura di non rivederlo cresce.
La speranza ci da la forza, anche quando lo sconforto prende il sopravvento.
Ci rendiamo conto di quanto la casa sia vuota e fredda senza di lui e che, solo con la sua presenza, ci aiutava a superare mentalmente le difficoltà che incontriamo ogni giorno.

Martedì e mercoledì estendiamo le ricerche anche in posti impensabili all’inizio delle ricerche.
Parlando con la gente che lo ha visto la settimana prima, riusciamo in qualche modo a ricostruire il percorso che lui fa ogni giorno.
Una signora lo aveva persino ripreso con il telefonino mentre attraverso il vetro giocava con la sua gatta.
Le ricerche si allargano anche nei campi, nei fossi, nelle case coloniche.
Giovedì decidiamo di estendere le ricerche oltre i 500 mt di distanza ma nulla.

Non sapere cosa sia successo, né dove sia andato è snervante ed angosciante.
Ancora peggio pensare che sia chiuso da qualche parte e che noi non siamo ancora riusciti a dargli aiuto.
Molti ci dicono che i gatti spesso si allontanano, anche per molti giorni, per poi tornare ma per noi questo non rispecchia il comportamento che ha Tigre.
Inoltre Tigre è sterilizzato.

Arrivati al sesto giorno di assenza, abbiamo persino pensato che lo abbiano portato via.

Avevamo suonato ovunque, chiesto a tutti di controllore i propri garage ecc. e quindi avevamo pensato che non fosse rimasto rinchiuso da qualche parte.
Venerdì, ormai al settimo giorno, abbiamo riletto i Vostri consigli per capire cosa potevamo ancora fare, oppure magari, non avevamo fatto nel modo giusto.
Ci avevate consigliato di controllare casa per casa, nel raggio di 200 mt.
Decidiamo quindi, di ricontrollare di nuovo tutte le abitazioni, questa volta assieme al padrone di casa, dove magari non eravamo stati di persona.

Arrivati all’ultima casa suoniamo e, gentilmente, ci aprono e mentre ci avviciniamo al garage, sentiamo dei miagolii sempre più forti e riconosciamo subito la sua voce.

La felicità esplode, apriamo il garage molto piano per non farlo scappare.
Lo abbracciamo forte.
I padroni di casa, non aprivano mai il garage ed erano allibiti nel vederlo.
Lo abbiamo portato a casa e, sempre leggendo i Vs. consigli, gli abbiamo dato da bere e poco da mangiare (solo umido) per i rischi che ci avevate spiegato.
È molto magro ma, nonostante i tanti giorni passati, è vispo.
Le sue fusa, la sua felicità e la nostra non si possono esprimere con le parole.

Abbiamo chiamato subito il veterinario che alla 18:30 ci ha accolto per il controllo.
La notte di Venerdì l’ha passata con noi nel nostro lettone, cosa che non faceva mai, non lasciandoci nemmeno per un secondo.
Siamo felici ma non possiamo abbassare la guardia perché dobbiamo controllare il suo stato di salute.

Inoltre, se fosse per lui, mangerebbe di continuo.
Sabato torna già ad essere il padrone di casa, per fortuna le feci sono normali e già vuole uscire.
Solo oggi (domenica), con tanta ma tanta fatica, lo abbiamo fatto andare fuori.

NON BISOGNA MAI MOLLARE, ANCHE QUANDO PENSI CHE NON CI SIA PIU’ SPERANZA, ANCHE QUANDO PENSI DI AVER FATTO TUTTO, RIPROVA E RIPROVA ANCORA.
SE NON AVESSIMO RIFATTO IL GIRO DELLE CASE, INTESTARDENDOCI NEL CONTROLLARE DI PERSONA, NON LO AVREMMO MAI RITROVATO.

UN GRAZIE DI CUORE A VOI, CHE ANCHE AD ORARI IMPENSABILI, CI AVETE RISPOSTO VIA WHATSAPP, DANDOCI CONSIGLI, ANCHE DOPO CHE LO ABBIAMO RITROVATO.

Naturalmente ringraziamo anche gli abitanti del nostro paese, che ci hanno dato fiducia nell’accoglierci nelle proprie case per controllare di persona.

ALBERTO, BARBARA, ANDREA e, naturalmente, TIGRE – Fossatone di Medicina (BO), 18 Febbraio 2018

PS: Agli auguri e ai ringraziamenti ci aggreghiamo anche noi dell'Associazione, soprattutto alla commessa del negozio che ci ha segnalati alla Famiglia di Tigre. GRAZIE!




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