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Foto di Mimmi

Sabato 24 marzo dei ladri entrano nel nostro appartamento e svaligiano la cassaforte aprendola con un frollino. Il forte rumore spaventa il mio gatto Ciottolino, Mimmi per gli amici, facendolo saltare dal terrazzo posto a circa 6 mt di altezza. Io rientro in casa tre ore dopo l’accaduto, verso le 22, chiamo i miei genitori e disperati iniziamo subito le ricerche dopo avere pubblicato un appello su Facebook che raccoglie immediatamente decine di condivisioni.

La mattina dopo dei miei cari amici ci aiutano nella ricerca e affiggiamo i primi volantini. Inizia così una ricerca spasmodica, setacciando tutto il quartiere e chiedendo informazioni a chicchessia. Con il passare delle ore ci rendiamo conto che Mimmi non è stato notato da nessuno. Passano i giorni, l’appello grazie alla disponibilità di due giornaliste molto sensibili, viene prima pubblicato in un noto quotidiano di zona e poi mandato in onda durante la trasmissione di una tv locale molto seguita per essere replicato per ben tre volte. Cominciano ad arrivare le segnalazioni ma, una volta giunti sul posto, o si tratta di un altro gatto oppure il gatto non c’è.

Dopo alcuni giorni trovo in internet il sito dell’Associazione Animali Persi e Ritrovati e compilo il modulo per segnalare l’accaduto. La risposta è immediata e la scheda di Mimmi viene pubblicata e diramata attraverso i canali dell’Associazione in breve tempo. Un paio di giorni dopo mi chiama una volontaria e con i suoi preziosi consigli mi invita a non perdermi d’animo. Mimmi non può tornare a casa da solo, mi dice, perché da 5 anni vive in casa e non essendo mai uscito, non può riconoscere la strada. Ecco, questa affermazione mi manda veramente in crisi!

Ogni giorno percorriamo chilometri su chilometri alla ricerca ma niente. Dopo più di un mese, disperata e distrutta, decido di ristampare nuovi volantini,  ca. 1000 in tutto e di cui almeno 400 li metto nelle cassette della posta di altrettante famiglie. La solidarietà delle persone è stupefacente ma arrivano anche tante opinioni negative, del tipo “ormai è tropo tardi”, “impossibile che lo troviate” etc. che ci buttano a terra!!!

Per fortuna ci sono la mia famiglia, gli amici di sempre e anche dei nuovi amici “virtuali” a darmi la forza di continuare a sperare. I gatti hanno mille risorse mi dicono, non è ancora il momento di disperare. Io invece mi dispero, notte e giorno, non trovo pace, mi colpevolizzo per non averlo mai fatto uscire da casa. Lui è un ex randagio che avevo adottato da una città a 50 km di distanza e non conosce il territorio.

Passano 57 interminabili giorni e finalmente arriva la segnalazione giusta!!! È sabato sera e due ragazzi lo notano in un’area verde tra un parcheggio multipiano e una piccola chiesa ma lui scappa e si infila in un pozzetto della fognatura. Una signora che abita lì vicino mi dice di vedere quel gatto da circa un mese ma è convinta che si tratti di una gatta che forse ha i cuccioli dentro il pozzetto... “no, non è il gatto del volantino”, ci dice.

La mattina dopo torno sul posto e lo vedo da lontano. Lo osservo col binocolo e  noto quella inconfondibile macchia a righe sul petto che lo contraddistingue!!! Mi mancano le forze, non ci posso credere, stavolta è proprio lui!!! Dopo un po’ si avvicina... mi riconosce... mangia le crocchette dalla mia mano... lo bagno con le mie lacrime... è una gioia indescrivibile... è il giorno più bello della mia vita... fino a quando non provo a prenderlo per metterlo nel trasportino e lui scappa per tornare nel pozzetto dove rimane fino a sera.

Il 21 maggio, è lunedì mattina, alle 6,30 sono di nuovo lì e lui c’è. Impiego diverso tempo per avvicinarlo, è più sospettoso, provo di nuovo a metterlo nella gabbietta ma lui la ribalta e riesce ad uscire. Si nasconde di nuovo e non esce più.

Disperata richiamo Animali Persi e Ritrovati e la volontaria che ha seguito il mio caso sin dall’inizio, mi dice che devo avere pazienza, tanta, ma che ormai ci siamo ritrovati e questa è la cosa più importante! Poi, come le volte precedenti, mi da preziosi consigli e io le prometto di aggiornarla sugli eventuali progressi.
I due giorni successivi gli portiamo da mangiare ma, pur stando lì tutto il giorno,  ci atteniamo alle istruzioni ricevute e quindi ad oltre 10 metri di distanza per lasciarlo fare indisturbato.

Finalmente giovedì pomeriggio Mimmi decide di avvicinarsi... fa tutto da solo... chiede coccole e mangia dalle mie mani!!! Sono al settimo cielo ma evito di tentare di catturarlo per non sbagliare di nuovo!!! Rimango lì tutto il giorno. Riconosce anche mio padre e si fa toccare pure da lui!!! Decidiamo di continuare a seguire i consigli e di aspettare; anche se ci piange il cuore lasciarlo lì ancora una notte, sappiamo bene che la posta in gioco è alta: lui deve tornare a fidarsi e io non devo lasciarmelo sfuggire al prossimo tentativo di “cattura”.

Venerdì sono sul posto di prima mattina e lui mi si avvicina in cerca di cibo e di coccole. Verso le 8 arriva mio padre, gli si avvicina piano, piano con un bastoncino di carne, lo afferra e lo infila nel trasportino... è fatta!!! Dopo due mesi e un giorno l’incubo è finito!!!

Sono stata prolissa nel raccontarvi la nostra storia... ma d’altronde di giorni ne sono passati tanti!!!

Quello che vi posso dire è che per me è stato di grande conforto leggere tutte le Happy End Story (e me le sono lette tutte, eh!); mi è stato di aiuto per esempio leggere di quel ritrovamento dopo ben 66 giorni... mi ha aiutato a sperare in questi brutti giorni di angoscia.

È vero, non bisogna mai arrendersi, non bisogna mai smettere di sperare, bisogna ascoltare soltanto i consigli delle persone positive... la nostra storia ne è la prova!!

È per chi, come me, crede anche nell’aiuto di qualcuno più grande di noi, preciso che il mio amato Mimmi si nascondeva nel pozzetto della fognatura della chiesa della Madonna delle Grazie, tra l’altro una chiesina molto cara alla mia famiglia (a ca. 550 mt da casa mia e 150 mt dalla casa dei miei genitori)!!!

Non finirò mai di ringraziare tutti coloro che ci hanno tanto aiutato e la volontaria di APER della quale ho scoperto solo oggi e solo dopo averglielo esplicitamente chiesto, come si chiama e che altro non è che l’ideatrice dell’Associazione.

Il mio Mimmi stanotte ha dormito sul letto accanto a me, facendo le fusa per tutto il tempo... io non ho chiuso occhio per l’emozione!!!

...A proposito... oggi è il compleanno del mio papà... che ha ricevuto il più bel regalo della sua vita (così dice)!!!!!!

Cristina, Mimmi e Famiglia – Spoleto (PG), 26 Maggio 2018




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