Happy Ends > Totò
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A seguito di una mia distrazione e perché spaventato da un rumore improvviso, il mio cenerino di due anni, di nome Totò, ha trovato come unica via di fuga praticabile: la finestra.
Resomi conto dell'accaduto mi sono subito precipitato sul terrazzo e ho iniziato a chiamarlo per un'ora senza alcun risultato.
Come tutti i cenerini, Totò è pauroso e diffidente e sapevo che si sarebbe fermato solo ad esaurimento delle sue forze. Dopo un'ora, sono sceso per strada e ho iniziato a chiamarlo fino a quando non è calato il buio. L'indomani ho iniziato a pianificare la ricerca. Ho stampato 200 volantini e, con l'aiuto di amici e parenti, ho letteralmente tappezzato il mio quartiere, partendo da alcuni punti strategici come: uffici postali, bancomat, fermate bus, supermercati, villa comunale, chiesa parrocchiale, bar della piazza, macelleria, barbiere, oratorio, scuole, punti di distribuzione dell'acqua, edicola. Successivamente, ho aperto una pagina Facebook e l'ho sponsorizzata, cio’è ho pagato affinché promuovesse l'inserzione presso tutto il circondario (10 km dalla mia abitazione).
Dal secondo giorno della scomparsa ho incominciato ad alzarmi alle 05:30 per iniziare il giro di perlustrazione alle 06:00, poiché prima dell'alba ci sono davvero pochi rumori e lui avrebbe potuto sentirmi più distintamente. Sono andato in giro con tre noccioline in tasca, un binocolo e uno straccio dove avrei potuto ripararlo qualora lo avessi ritrovato. In seguito ho iniziato a perlustrare gli edifici intorno alla mia abitazione incontrando la disponibilità di molti. Mi sono arrampicato sui tetti, sul campanile della chiesa, intrufolato nei sottotetti, nei giardini, nei frutteti, scoprendo luoghi affascinanti a pochi metri da casa ma senza ancora trovare il mio Totò.
Trascorsa la seconda notte, l'indomani ho continuato ad affiggere manifesti e ho utilizzato il mio pc e una cassa portatile per riprodurre il verso dei cenerini diffondendolo ad alto volume dal terrazzo di casa.
Nel frattempo avevo lasciato la gabbia in bella vista con tanto cibo goloso per lui. In tarda serata ho ricevuto un messaggio su Facebook da parte di una signora che lo aveva avvistato, Totò si era appollaiato sulla ringhiera del suo balcone soffermandosi per un'ora e mostrandosi molto docile. Purtroppo la signora non aveva ancora letto il manifesto e mi aveva contattato in ritardo. In ogni caso si trattava di una buona notizia che mi dava speranza.
Trascorsa invano la terza notte, l'indomani ho deciso di concentrare le ricerche nella zona dell'avvistamento compiendo forse l'errore più grande, poiché ho trascurato altre zone molto vicine alla mia abitazione. Nel frattempo una cara amica mi procurava un cannocchiale professionale, ma, oltre a vedere perfettamente nelle case dei vicini, e anche di quelli lontani, non ha sortito alcun effetto.
Esausto e demoralizzato, ho trascorso la terza notte pieno di sconforto. Il quarto giorno, come in una liturgia, mi sono svegliato alle 05.30, ho perlustrato dalle 06:00 alle 08:00, ho controllato Facebook in maniera ossessiva, ho risistemato i volantini danneggiati o strappati via, affiggendone di nuovi e allargando sempre più il raggio d'azione. Alle 11:00, mentre ero in giro con il mio binocolo, finalmente ho ricevuto la chiamata che tanto attendevo: una signora si era ritrovata Totò in camera da letto che passeggiava sul letto.
Con molto coraggio e determinazione, la signora mi ha raccontato di averlo afferrato e riposto in una cesta, riportando dolorosissime beccate. Proprio di fronte alla casa della "salvatrice", a circa 200 mt dalla mia abitazione, c'era uno dei miei 200 volantini, grazie al quale la signora era riuscita a rintracciarmi e restituirmi Totò sano e salvo ma solo molto, molto spaventato.
Questa in sintesi la storia del ritrovamento del mio cenerino. La lezione che ho imparato è che:
1. non bisogna perdere la calma e pianificare per bene la ricerca
2. i volantini e il passaparola sono gli strumenti più potenti, tutto il paese era a conoscenza della scomparsa di Totò
3. in caso di avvistamento, non bisogna focalizzarsi sull'area dell'avvistamento ma essere "scientifici" e setacciare tutte le strade che sono nel raggio di almeno 2 km da casa, e dico proprio tutte, soffermandosi laddove vi siano giardini e parchi
4. informarsi su tutti i possibili stratagemmi (richiamo all'alba, riproduzione dei versi etc.)
5. non disperarsi anche se sono trascorsi 3/4 giorni. Alla fine Totò si e’ nutrito e ha bevuto dato che non era affamato al ritrovamento ma solo stordito e impaurito
6. non bisogna mai distrarsi mentre si interagisce con un pappagallo: sono dominati dalla paura, basta poco affinché spicchino il volo per ritrovarsi nei guai involontariamente
Spero possa essere utile per chiunque dovesse trovarsi nella mia medesima situazione!
Michele e Totò - Casapulla (CE), 19 Giugno 2017
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