Happy Ends > Panterone
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Mi sono sempre piaciuti i gatti ma non ne avevo mai avuto uno. Vivo in appartamento e una sera d’estate di tre anni fa mi sono affacciata alla finestra e ho visto un bellissimo gatto nero in giardino che litigava con il gatto della mia vicina. Allora mi sono avvicinata, ho iniziato a dargli da mangiare, era un po’ diffidente ma non impaurito. Sembrava una pantera e così l’ ho chiamato Panterone.
Da quel momento ogni giorno ha iniziato a venire a trovarmi, gli mettevo sempre del cibo fresco e anche una cuccia per lui però essendo randagio non riusciva a rimanere stabilmente in giardino ma andava e tornava quando voleva. Dopo alcuni mesi improvvisamente è sparito ed è tornato dopo nove giorni con la punta dell’orecchio destra tagliata: abbiamo saputo successivamente che era stato catturato dall’ENPA, sterilizzato e gli avevano tagliato per distinguerlo dai gatti non sterilizzati.
Da quel momento l’ho adottato ufficialmente, facendolo visitare dal veterinario, vaccinare ecc. Sono passati così due anni, Panterone diventava sempre più affettuso adattandosi bene a stare in casa, imparando anche a vedere alcuni programmi televisivi come cartoni animati e programmi con animali. Quando voleva poteva uscire e rientrare in casa autonomamente passando dalla finestrella del piano terra.
Essendo stato randagio per diversi anni non avrei potuto tenerlo sempre chiuso in casa. Spesso infatti usciva anche di notte ma in genere era sempre puntuale per la colazione delle 7 di mattina. La notte di lunedì 11 aprile era uscito verso l’1 ma al mattino non era tornato per la colazione. Inizialmente non mi sono preoccupata più di tanto, a volte capitava che stesse fuori magari fino alle 9 o alle 10 del mattino. Allora ho fatto un veloce giro nei dintorni.
Però le ore passavano e non tornava, così ho iniziato ad allarmarmi e nel pomeriggio ho iniziato a perlustrare più dettagliatamente la zona, facendomi aiutare anche dalla mia vicina amante dei gatti. Ho guardato attentamente in giardino, poi nelle cantine, davanti tutti i garage chiamandolo ma senza successo. Ho continuato a fare il giro di tutto il quartiere, controllando ogni giardino e ogni via dei dintorni. Ho camminato per diverse ore ma di Panterone nessuna traccia. Così quando iniziava a diventare buio sono tornata a casa, però prima di andare a dormire ho controllato nuovamente in giardino. Nel frattempo avevo sparso la voce anche ad altri vicini di casa, chiedendo aiuto nella ricerca.
Di notte non è tornato, ho controllato anche alle 3 di notte se era arrivato ma niente. Così la mattina dopo ho fatto di nuovo un lungo giro nei dintorni, ho scritto al gattile della mia città, mi sono registrata sul sito dell'Associazione Animali Persi e Ritrovati e ho iniziato a preparare dei volantini che avevo intenzione di far stampare nel pomeriggio. Dopo l’ennesimo giro stavo per tornare a casa ma ho fatto un ultimo tentativo di ricerca controllando nuovamente la zona vicino alla piscina comunale della mia città di fronte a casa mia.
Ho chiamato “Pante” alcune volte e mi è sembrato di sentire dei miagolii. All’inizio ero un po’ scettica perché non volevo autoconvincermi o illudermi, però dopo un po’ che lo chiamavo i miagolii sono aumentati e ha iniziato a rispondere al mio richiamo. Non riuscivo a vederlo, però sentivo la sua voce, ero sicura che fosse lui anche se non potevo vederlo. Nel frattempo sono arrivati alcuni vicini ad aiutarmi e ci siamo rivolti alla responsabile della piscina, infatti Panterone si era rifugiato in una zona accessibile solo al personale autorizzato. Finalmente l’ho visto: era sul prato ma non so perché non si muoveva e continuava a urlare come un disperato.
Pensavo che si fosse fatto male. Invece appena è entrata la responsabile, Panterone ha fatto un salto ed è caduto nel locale delle caldaie, passando attraverso una piccola finestra senza il vetro. Insomma ha peggiorato la situazione, così ho dovuto attendere più di un quarto d’ora prima che arrivasse l’addetto al locale caldaie, in quanto solo lui aveva la chiave per aprire il locale. Durante tutto questo tempo continuavo a chiamare “Pante”, in questo modo sentiva la mia voce e così non si sentiva abbandonato. Finalmente è stato aperto il locale e all’inizio non voleva uscire, solo quando mi ha visto più da vicino si è fatto prendere, era un po’ spaventato ma aveva smesso di urlare.
L’ho portato a casa e si è precipitato subito a mangiare, probabilmente non mangiava da un giorno e mezzo. Poi si è messo a dormire sul mio letto, cosa che non aveva mai fatto, forse voleva essermi riconoscente per averlo salvato. In questi giorni gli chiudo la finestra di notte, così mi sento più tranquilla. Da questa storia ho capito che se il gatto non torna c’è probabilmente un motivo serio, come l’ impossibilità di muoversi. Consiglio di mettersi subito a cercarlo attivamente e con molta costanza. Alcune persone cercavano di tranquillizzarmi dicendomi “Vedrai tornerà da solo…” ma se io non mi fossi mossa a cercarlo per ore e ore sarebbe rimasto ancora lì intrappolato.
Ora spero che dopo questa esperienza abbia meno voglia di andare in giro a curiosare e che non si metta più nei pasticci. Ringrazio l'Associazione Animali Persi e Ritrovati per aver pubblicato il mio annuncio, il gattile di Legnano e i miei amici e vicini che mi hanno supportato in questi giorni difficili.
Aurora e Panterone - Legnano (MI), 15 Aprile 2016
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