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Foto di Mia

Mi chiamo Andreina, vivo in provincia di Macerata. Avevo un bellissimo meticcio di Setter Gordon nero di nome Tobia, che a settembre del 2012 mi è stato sottratto e del quale, a tutt’oggi, non ho notizie, malgrado continui a cercarlo.

Il 30 giugno 2013 decido di adottare un cane dal canile di Camerino (MC). Con grande gioia, entra a far parte della mia famiglia una cuccioletta meticcia di Segugio, che abbiamo chiamato Mia.  Non contenta, a settembre 2014 leggo sul sito del “Rifugio del Cane di Colle Altino”  la storia di un pastore tedesco di circa 10 mesi; lo vado a trovare al canile e malgrado si dimostri molto diffidente, me ne innamoro subito e decido di adottarlo. Thor  lega da subito con Mia e diventano praticamente inseparabili. I due cani hanno però un piccolo difetto: se liberi entrambi (abito in campagna), amano andare a fare delle lunghissime corse, ritornando a casa dopo diverse ore. Per questo motivo li lascio liberi uno alla volta.

Purtroppo mercoledì 30 marzo, alle 7 di mattina, mentre facciamo uscire Mia dal recinto, Thor riesce ad insinuarsi nel cancello ed esce. In un attimo sono già lontani. Preoccupata ma confortata dal pensiero che dopo qualche ora sarebbero ritornati come è sempre successo, vado al lavoro. Il tempo però passa inesorabile ed alla sera nessuna traccia dei due vagabondi. La mattina dopo tutta la famiglia si attiva; i miei figli pubblicano su facebook le foto dei cani, allertiamo il canile, gli abitanti dei paesi vicini dove solitamente i cani andavano per giocare. Cominciamo a ricevere telefonate di avvistamento.

Nel colle di Raggiano, di fronte casa mia, c’è una piccola macchia dove loro andavano spesso. Mio marito decide di andarla a perlustrare. Nel fitto fogliame intravede un animale di grossa taglia, forse un cinghiale, sente qualcosa battere con forza contro il recinto, si sporge e vede un cane che si precipita giù per il colle; mi telefona, mi dice di uscire di casa e di chiamare i cani. Esco di corsa, chiamo a gran voce i miei animali e finalmente vedo Thor che viene velocemente verso di me. E’ stanchissimo, sporco, affamato, spaventato, non si fa prendere. Entro in casa e mi segue. Lo abbraccio felice, gli metto il guinzaglio e lo porto nel suo recinto con una abbondante dose di pappa che avevo preparato la sera prima. Sono felicissima, sicura che di lì a poco anche la mia cagnetta farà ritorno.

Invece le ore passano e Mia non si vede. Con mia figlia, decidiamo di prendere Thor ed andare a piedi sulle strade intorno alla macchia, sperando che Mia si faccia viva. La chiamiamo in continuazione ma purtroppo comincia a fare buio e dobbiamo rientrare. Passiamo la notte in bianco, la preoccupazione aumenta, soprattutto perché non ci spieghiamo come mai Thor sia tornato senza di lei, visto che da quando lo abbiamo adottato non l’abbandona nemmeno per un attimo. L’unica risposta che ci diamo è questa: Mia non torna perché NON PUO’ tornare.

Le ricerche proseguono per altri due giorni, facciamo chilometri, chi a piedi con Thor, chi in macchina a chiedere alla gente. Tutto inutile. Domenica 3 aprile ci alziamo, pronti a riprendere le ricerche. Suona il telefono: mia figlia mi dice, molto concitata, che l’ha chiamata il figlio di un amico, dicendole di aver visto Mia mezz’ora prima in un paese a 12 km da casa ma di non essere riuscito a prenderla. Nel giro di un minuto parte mio figlio, mio marito ed io lo seguiamo con un’altra macchina prendendo un’altra strada. Passano 10 minuti, suona il cellulare, rispondo…mio figlio, in lacrime mi dice: “È lei mamma, l’ho presa, è in macchina con me, te la riporto a casa!!!!”

Lo incrociamo, sul sedile accanto a lui vediamo la testolina della nostra cagnetta, torniamo a casa! La piccola è molto provata, ha la coscia e la zampa destra posteriore enormemente gonfie, un grosso ematoma nell’interno; sulla caviglia il segno di un laccio. Visibilmente sotto shock al punto che non fa le feste a nessuno.  Ha sete e fame, chiamo la veterinaria per farla visitare. Per fortuna non ha fratture ed il gonfiore non è stato causato da morsi di vipera ma dal fatto che probabilmente è incappata in un laccio che l’ha immobilizzata per molto tempo. L’importante però è di averla ritrovata... non avremmo potuto sopportare la perdita di un altro membro della famiglia.

Nella zona Mia è diventata una star, tutti la riconoscono e chiedono di lei. La mia famiglia ed io siamo grati a coloro i quali ci hanno aiutato, soprattutto al ragazzo che ce l’ha fatta ritrovare. Non bisogna MAI smettere di cercare il proprio animale, lui conta su di noi e si fida dei propri padroni, certo che i suoi amici umani saranno in grado di salvarlo; noi siamo stati fortunati.

Andreina, Mia e Thor - Raggiano di Camerino (MC), 6 Maggio 2016




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