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Foto di Aster

Lunedì di Pasqua, primo aprile, siamo usciti io e Cristina, mia moglie, insieme un gruppo di amici con tre cani (due sono i miei) per una escursione sopra a Monte Soffiavento, una montagna in zona Scoppito (L'Aquila). La passeggiata era un po' più che turistica, alla portata di tutti, al massimo una decina di km andata e ritorno. I cani erano felicissimi, in particolar modo Aster che condivide con me escursioni anche abbastanza impegnative ormai da un paio di anni.

La mattinata è scivolata via allegramente fra i tornanti della carrareccia che dagli 800 metri circa del paese di Santa Maria (Scoppito) porta fino a cima Soffiavento, a 1274 metri. I cani correvano all'impazzata dappertutto sempre mantenendosi a vista, rincorrendosi e giocando allegramente. La zona, come dice il nome, è abbastanza ventilata e dopo le foto di rito fatte sulla cima, verso le 11.30, siamo ridiscesi di una decina di metri in un posto più riparato per mangiare un boccone ed iniziare la discesa. A questo punto abbiamo realizzato che Aster non si vedeva da una decina di minuti e, dopo un paio di fischi di richiamo, ai quali di solito lui risponde con un latrato e subito con una corsa all'impazzata sbucando dai luoghi più impensabili, abbiamo cominciato a cercarlo in maniera sistematica pensando che avesse seguito qualche traccia di capriolo. Il vento rendeva la cosa più difficile ma la zona era abbastanza sgombra dalla vegetazione e lo sguardo poteva spaziare per parecchie centinaia di metri. Ci siamo quindi suddivisi in piccoli gruppi procedendo in varie direzioni, richiamando Aster in continuazione. Alle ricerche partecipavano anche Dafne e Giuggia, gli altri due cani che sembravano increduli anche loro della improvvisa scomparsa di Aster. Il tempo passava e non riuscivo a spiegarmi il perchè dell'assenza del cane che sembrava essere scomparso nel nulla, così senza un latrato, senza un guaito... niente di niente. Aster è un animaletto sveglio, abituato ad uscire in montagna anche su terreni impervi e certamente più pericolosi di quelli  in cui ci trovavamo lunedì e quindi ero comunque speranzoso che se la sarebbe cavata a ritrovare perlomeno la strada ed il luogo da cui eravamo partiti.

Siamo allora scesi dalla montagna proseguendo per quanto possibile in ordine sparso ma... nulla. Verso le due la maggior parte della comitiva si è sciolta ma io e Cristina abbiamo continuato le ricerche. Io sono tornato su fino alla vetta e sono ridisceso su un altro versante aggirando la montagna e tornando giù dal lato opposto rispetto a dove eravamo saliti. Intanto ci avevano raggiunto due nostri amici che hanno aiutato Cristina a cerc are nel territorio di valle a ridosso dei numerosi piccoli centri abitati che si addossano alla montagna. Il tempo passava e nonostante i richiami ed i fischi continui, nessun segno di di Aster. Abbiamo continuato le ricerche con la macchina procedendo a bassa velocità lungo le numerose stradine della zona e chiedendo a tutti coloro che incontravamo se avessero visto un cagnolino nero ma niente. Abbiamo cercato nei paesini circostanti e poi, aggirando la montagna, siamo andati a cercare nei paesi del versante opposto ma, anche qui niente. Alle sette del pomeriggio, Cristina ha accompagnato i nostri amici  a casa (abitiamo ad una decina di Km dal luogo dove abbiamo smarrito Aster) ed io sono salito per la terza volta sulla montagna battendo una zona che, seppur sicuramente raggiunta più volte dai numerosi nostri richiami, avrebbe potuto darmi qualche indizio. Purtroppo si è fatto buio ed ho potuto fare solo  tre o quattro Km. Siamo tornati a casa e nonostante camminassi da circa dieci ore non provavo stanchezza ma nel mio animo si agitavano sensazioni contrastanti: da un lato ero molto fiducioso che prima o poi Aster si sarebbe fatto vivo... magari sarebbe tornato a casa da solo... dall'altro provavo una grande pena nel pensare al nostro cagnolino solo, al buio, magari disperso chissà dove, con la pioggia che si appressava. A casa c'era uno strano silenzio, anche Dafne era frastornata e si muoveva dentro casa come un fantasma. La sera ho segnalato a voi la scomparsa di Aster ed ho realizzato un volantino che avremmo diffuso l'indomani. Non ho tralasciato nemmeno Facebook come mezzo di diffusione e, in poche ore, la notizia si è diffusa a macchia d'olio. Prima di mettermi a dormire ho inviato un sms ai miei due figli che avevano passato la Pasquetta fuori casa e che ancora non rientravano, per inf ormarli dell'accaduto. La notte c'è stata una pioggia fortissima e la temperatura è calata... noi pensavamo al nostro cagnolino e... è stato bruttissimo!

La mattina pioveva ancora forte, io mi sono attrezzato per affrontare la montagna con quel tempo e sono partito per allargare il raggio delle ricerche anche alle valli circostanti e battere zone verso le quali il cane avrebbe potuto spingersi. Richiami e fischi continui che rimbombavano nelle vallette e fra i faggi della zona. Quando la speranza lasciava il posto alla disperazione, gridavo più forte e pensavo che Aster era un cane in gamba anche se così piccolo ed apparentemente fragile. Questo mi dava la forza di continuare ad andare e a sperare. Intanto Cristina aveva denunciato la scomparsa del cane presso il canile municipale dell'Aquila e aveva stampato tantissimi volantini che aveva cominciato ad affiggere nelle zone abitate circostanti al luogo della scomparsa. Anche i nostri due figli, Tiziana e Gabriele, stavano tappezzando il territorio con i nostri volantini. Durante la mattinata mi ha telefonato uno degli amici che era in escursione con noi il giorno precedente e che, per conto suo, aveva ripreso le ricerche ripercorrendo la strada che avevamo fatto per andare sul monte Soffiavento. Anche altri amici mi hanno contattato e, chi in macchina, chi a piedi... tutti cercavano Aster. Questa cosa mi dava più forza anche se ogni tanto nel mio animo si faceva vivo ancora lo scoraggiamento. Allora gridavo e fischiavo più forte ma... niente... Poi mi ha telefonato una signora che aveva visto un paio d'ore prima un cagnolino che poteva essere Aster lungo una strad a della zona. Ho cercato di essere realista senza farmi prendere da facili entusiasmi e, via telefono, ho dirottato le ricerche di quanti erano in macchina verso la zona della segnalazione. Però non ho abbandonato le ricerche in montagna pensando che gli avvistamenti potevano non essere attendibili in quanto i cani, alla fine si assomigliano tutti... Io ed il mio amico abbiamo continuato le ricerche fino ad ora di pranzo ma poi siamo tornati verso casa. Ero un po' più fiducioso in quanto c'era stato un avvistamento che poteva essere plausibile ma, ripassando in quella zona con la mia macchina, ho incontrato un cagnolino che poteva essere lui ma... ahimè, no, non era Aster.

Nel pomeriggio io e Cristina abbiamo continuato l'opera di affissione tappezzando zone sempre più ampie. E' arrivata di nuovo la notte e, con questa, la tristezza, l'apprensione e, a volte la disperazione. Soprattutto non sapevamo più come continuare le ricerche in modo razionale. La mattina comunque ci siamo alzati di nuovo presto e mentre viaggiavamo verso Scoppito, ci sono giunte due segnalazioni dalla stessa zona. Abbiamo cercato di rimanere calmi ma i tre o quattro chilometriche ci separavano dal luogo dell'avvistamento, mi sono sembrati 100...

La zona era Santa Maria, il luogo da dove eravamo partiti la mattina del primo aprile per l'escursione e le strade lì intorno le avevamo percorse decine di volte nei due giorni precedenti. Siamo arrivati sul posto, siamo scesi dalla macchina ed abbiamo cominciato a chiamare il cane in modo forsennato ma... niente. Poi abbiamo ripreso la macchia e, fatti altri 100 metri, abbiamo visto due cani... uno era nero ma, avvicinandoci ci siamo accorti che non era Aster. Delusione tanta ma anche voglia di continuare a cercare... stranamente intensa questa voglia... altri 50 metri e... un cagnolino nero... che cercava fiutando a terra col tipico modo di fare di Aster. Siamo scesi dalla macchina e abbiamo chiamato... per un attimo il tempo si è fermato ma poi... LA GIOIA... era lui!!!!!! Ci è saltato sopra e ha cominciato a guaire raccontandoci tutto quel che gli era successo. Non abbiamo potuto trattenere le lacrime. Era asciutto, pulito, vispo ed in ottime condizioni. Gli 8 km che ci separavano da casa sono stati un susseguirsi di telefonate verso e da coloro che avevano condiviso con noi quelle ore di ansia e che con noi si erano spesi in ogni modo nelle ricerche... il cane ha continuato a guaire fino a casa dove, tra gli altri, ha ritrovato Dafne a festeggiarlo. Ora corrono di nuovo spensierati insieme e noi... beh, potete capirlo. Ancora grazie a tutti voi per il sostegno che in quei momenti ci ha dato la vostra Associazione. Mi sono reso conto solo ora di quanto ho scritto... tutto di un fiato.. beh comunque, per fortuna è finita bene. Neanche rileggerò quanto scritto prima di inviarlo... lo rileggerò domani... Grazie ancora e un abbraccio.

Mauro, Aster & Famiglia, Coppito (AQ), 8 Aprile 2013




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