Happy Ends > Birillo
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L'intento di questa mia lettera è quello di portare una testimonianza di un
fatto vissuto, risolto positivamente, il cui esempio mi auguro possa dare
un aiuto morale a tutti coloro che stanno provando una esperienza analoga
a quella che noi abbiamo vissuto in questi ultimi giorni.
Premetto che il nostro Birillo vive con noi praticamente dalla nascita,
e quindi, da poco più di sette anni fa parte della nostra famiglia
che comprende anche due bambini; si può quindi immaginare cosa abbiamo
provato dal momento in cui è stato smarrito.
Il 27 dicembre mia moglie, portando Birillo a fare la consueta passeggiata,
è stata investita da un motorino che urtando una macchina è
finito sul marciapiedi e quindi addosso a mia moglie che, fortunatamente,
non ha riportato alcun danno.
Nel trambusto che ne è seguito a Birillo si è sfilato il collare
con tutti i dati relativi ai nostri recapiti. Il tempo che mia moglie ha
impiegato per liberasi dal motorino sotto al quale era finita e Birillo
era scomparso.
La corsa verso casa non ha dato alcun esito, tranne una indicazione di un negoziante che lo aveva visto passare ed il proprietario del garage sottostante la nostra abitazione che riteneva di averlo visto all'interno dello stesso.
Nella convinzione che per lo spavento si fosse nascosto sotto le altre auto lo abbiamo cercato e chiamato più volte ed a tutte le ore.
Con l'aiuto di amici e parenti, abbiamo iniziato le ricerche nelle vicinanze della nostra abitazione senza alcun risultato.
Dopo poco più di un'ora ho presentato denuncia di smarrimento al commissariato di zona e sono stato invitato a fare altrettanto con la polizia veterinaria e con il canile municipale.
La sera, fino a tarda ora, lo abbiamo cercato disperatamente con l'angoscia che si faceva sempre più pesante. Le ricerche sono state riprese il giorno successivo, ancora con il buio, allargando il raggio della ricerca e chiedendo notizie ad ogni persona che conducesse con se il proprio cane.
Lo stesso giorno abbiamo cominciato ad affiggere volantini nelle vicinanze di casa con foto a colori, non smettendo mai di cercare in ogni spazio possibile, cortili, garage, aiuole, portoni, parchi e sostando fino a tarda notte vicino al portone di casa pensando che Birillo, in un eventuale ritorno, avrebbe trovato la strada sbarrata dal portone chiuso (abitiamo all'ottavo piano di un palazzo di Roma e quindi difficilmente avremmo potuto sentire un suo richiamo).
Mi sono recato al canile municipale, lasciando la foto e descrivendo il fatto. Una delle ragazze addette, ammirabili per la loro disponibilità e dedizione essendo fatta in forma volontaria, mi ha informato che il giorno 27 avevano portato un cane recuperato dopo un incidente stradale e che avevo il manto dello stesso colore di quello da me descritto. La speranza di averlo ritrovato è stata grande quanto la delusione nel vedere che non era Birillo.
A questo punto, tramite una collega che ama moltissimo gli animali, è stato inoltrato un appello al Vostro sito.
Nel fine settimana nella ricerca abbiamo camminato per oltre diciotto ore in direzioni diverse.
Abbiamo pubblicato un annuncio sul Messaggero di Roma ed il pomeriggio del 31 dicembre mi ha chiamato una signora, che ringrazio ancora per la disponibilità, la quale mi ha segnalato di aver visto un cane con le stesse caratteristiche di Birillo a guinzaglio di un mendicante che chiedeva l'elemosina per le strade del centro. Con mia moglie ci siamo precipitati verso le strade più frequentate senza arrivare ad alcun risultato con l'angoscia che si faceva sempre più intensa.
Ritengo di aver trascorso, insieme alla mia famiglia, il peggiore Capodanno della nostra vita al pensiero dello spavento che poteva provare Birillo per i cosiddetti botti di capodanno. Eravamo presso amici, su uno dei colli adiacenti al centro di Roma, all'ultimo piano di un palazzo, che ci consentiva di vedere tutta Roma. Se avessi potuto, con un gesto, fermare tutti gli scoppi non so cosa sarei stato disponibile a pagare.
Anche la mattina del primo giorno dell'anno, con il cuore pieno di angoscia, ho percorso, sotto la pioggia, molte strade del centro di Roma, inutilmente.
Con l'aiuto di un amico ed insieme a mia moglie, abbiamo affisso oltre 100 volantini.
Ormai le speranze si stavano affievolendo essendo trascorsi cinque giorni dalla data dello smarrimento anche se ad ogni squillo del telefono si riaccendeva la speranza.
Nel frattempo mi sono arrivate Vostre comunicazioni, con ammirazione ho notato che una vostra Mail era stata inviata alle ore 0,30 del 1° gennaio, tramite posta elettronica e successivamente sono stato contattato telefonicamente, ricevendo preziosi consigli sulla procedura da seguire, in particolare di allargare a spirale le ricerche affiggendo con lo stesso principio i volantini in numero non inferiore alle duecento unità.
Con sorpresa ho appreso che il mio appello sarebbe stato diramato, con la massima riservatezza, ad un gruppo di persone che, avendo vissuto la stessa esperienza, avrebbero dato la loro collaborazione per la ricerca.
La cosa ci ha fatto sentire un poco più speranzosi in quanto sentivamo la presenza di persone, oltre quelle che conoscevamo, che ci affiancavano.
La sera successiva la pubblicazione abbiamo ricevuto una telefonata di una persona che, ritengo facesse parte di quelle a cui era stato diramato l'appello, avendo accolto un cane presumibilmente smarrito, mi ha chiesto se fosse stato Birillo. Anche se non si trattava del nostro cane, la cosa ci ha dato comunque una speranza in più.
La sera, pensando ormai di vederlo al guinzaglio di qualcuno, in macchina, abbiamo percorso tutte le strade possibili per oltre due ore.
E inutile dire che la speranza di ritrovarlo si era quasi spenta in quanto era ormai trascorsa una settimana da quando Birillo si era smarrito.
Nella mattinata dell'ottavo giorno rispondo ad una telefonata di un militare che mi chiede se ero io ad aver smarrito il cane, il cuore mi è andato a mille pur con tutta la prudenza del caso. Ho chiesto se aveva il tatuaggio e quando me lo ha confermato, dicendomi che era presso una caserma poco distante dalla mia abitazione e che avrei potuto andarlo a riprendere, non ho trattenuto una forte commozione.
Ho avvertito mia moglie e, pur avendo un impegno di lavoro di un certo peso, sono scappato verso la destinazione lasciandomi alle spalle le urla di piacere dei colleghi e colleghe che avevano condiviso con me il momento poco felice. Durante il tragitto il timore di essere deluso era altissimo.
Quando sono arrivato, entrando nella caserma, ho chiesto dove dovessi andare, Birillo ha riconosciuto la mia voce ed è uscito correndo seguito da mia moglie che mi aveva preceduto.
Non so se riuscirò mai ad esternare pienamente la gioia che abbiamo provato e la gratitudine verso quei ragazzi per il comportamento che hanno tenuto.
L'emozione è stata fortissima tanto che mia moglie, prima che io arrivassi, si era quasi sentita male e loro la hanno fatta sedere dandogli acqua e zucchero rassicurandola che l'avrebbero accompagnata loro a casa.
Ci hanno poi spiegato che la notte di Capodanno avevano trovato Birillo tremante di paura per gli scoppi, davanti all'ingresso della caserma e che lo avevano accolto e rifocillato e che la mattina in cui ci hanno chiamato, attraverso i volantini di cui avevamo disseminato il quartiere, erano riusciti a risalire a noi.
Ho cercato inutilmente di ricompensarli per il loro comportamento grazie al quale erano riusciti con il loro gesto a riportare la serenità in famiglia.
Vi lascio immaginare la gioia che il fatto ha trasmesso a tutta la nostra famiglia che vede tra i componenti due miei nipoti, una bambina di quattro anni ed un bambino di un anno e mezzo, affezionatissimi a Birillo.
Questa è una storia che ha avuto un lieto fine e che mi auguro abbia a ripetersi per tutti coloro che stanno vivendo momenti analoghi a quelli da noi vissuti.
Concludendo, vi rinnovo il mio forte ringraziamento e la mia disponibilità per la vostra organizzazione.
Tonino, Birillo e Famiglia - Roma (RM), 5 gennaio 2006
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