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Foto di Milo

Il 26 dicembre 2005, alle ore 1 circa, il nostro amico Milo è scappato durante una passeggiata notturna.

Milo è un delizioso Border Collie di 13 mesi ed è con noi da un anno. Definirlo solo "un cane" è (come per tutti i proprietari di animali) riduttivo; Milo, infatti, è un componente della famiglia a tutti gli effetti: condivide con noi ogni momento, è una inesauribile fonte di amore e allegria, ha portato movimento e calore in casa e, sin dal primo istante, si è immediatamente adattato riconoscendo subito le "sue" cose; addirittura non ha mai pianto per il distacco dai suoi 5 fratellini, dalla mamma e dalla nonna con cui aveva vissuto.

Andrea è stato immediatamente il suo punto di riferimento: è diventato l'ombra di questo bambino con cui gioca, fa la lotta e litiga come fosse suo fratello maggiore. Andrea, dal canto suo, pur avendo 9 anni quando Milo è arrivato, lo ha vissuto come l'arrivo di un neonato, con l'eccitazione e la curiosità tipiche dei primogeniti, con la voglia di prendersi cura di lui e la naturale conseguente defezione davanti ai lavori che si presentavano, con la gelosia per le attenzioni dedicategli. Milo, dal canto suo, doveva conquistarsi uno spazio proprio e rubargli le attenzioni era un passatempo irrinunciabile che vedeva (e vede) entrambi impegnarsi in una dura competizione per mostrare affetto e meriti.

Il risultato? Andrea, che è sempre stato piuttosto restio a manifestare fisicamente i propri sentimenti, vedendo questo scricciolo fare di tutto per accaparrarsi coccole e baci ha cominciato a prodigare abbracci e baci (come provocazione naturalmente!) così Milo, geloso, gli saltava addosso per non essere escluso e finiva sempre in una stretta collettiva. Si vede che ad Andrea è piaciuto tanto che adesso abbracci, baci e paroline dolci sono sempre più frequenti e ride della gelosia, che, artatamente ancora si diverte a provocare in Milo.

&Eegrave; evidente già da così poche informazioni che il nostro cucciolo non è abituato a vivere, nè a cavarsela, senza di noi. Immaginiamo quale paura deve aver provato quando, di notte, si è trovato in mezzo a via Tuscolana solo, tra le macchine, dopo aver corso circa un'ora cercando probabilmente di trovare la strada di casa. Pensate inoltre alle nostre paure nel saperlo in giro, incapace di proteggersi dalle macchine e da eventuali malintenzionati, senza contare che non avevamo informato Andrea di questo smarrimento avvenuto lontano da lui. Come dire ad un bambino che il suo amico-fratello si è perso durante la solita passeggiata libera dal guinzaglio, mentre lui si trovava dai nonni?

Il cielo è stato generoso con noi: due angeli, Alessandro e Maria, che abbiamo conosciuto proprio questa mattina, lo hanno visto schivare miracolosamente diversi incidenti mentre attraversava la strada, lo hanno fermato e accompagnato presso una clinica veterinaria dove hanno pure incontrato difficoltà per lasciarlo, visto che non si trattava di un Pronto Soccorso, ma insistendo sono riusciti a ricoverarlo e hanno provveduto a pagargli le prime cure dato che era in stato di shock.

Noi nel frattempo avevamo allertato amici e conoscenti affinchè si guardassero intorno e, eventualmente riconoscendolo, lo fermassero, dato che poteva essere in mani estranee. Inoltre già nella tarda mattinata del 26, dopo una notte di ricerche, entravamo in contatto con associazioni che potessero pubblicare la foto di Milo on-line, e, tramite un'amica, ci rivolgevamo a: "Animali Persi e Ritrovati" che, con solerzia, avvisava gli iscritti dello smarrimento e ci forniva indicazioni sui comportamenti più efficaci da attuare in queste circostanze.

La mattina del 27, quando erano già pronti i volantini da affiggere e ci stavamo attivando per segnalare all'anagrafe la scomparsa di Milo, è arrivata intorno alle 9 una segnalazione di avvistamento nei pressi di Tor di Nona, un quartiere piuttosto distante dal nostro, e per l'emozione io cancellavo il numero di Francesca che tanto premurosamente ci aveva contattato. Mentre ci accingevamo a recarci lì, è squillato il telefono e un veterinario ci ha comunicato: "abbiamo Milo in una clinica a Quarto Miglio".

L'esplosione di gioia è stata tale che non esistono parole per descriverla, solo chi vive con un animale può immaginare il nostro stato d'animo e la molteplicità di sensazioni e domande che ci passavano per la testa. A quel punto abbiamo informato Andrea del rischio corso, anche per spiegargli il nervosismo e le lacrime di quei due interminabili giorni; abbiamo dovuto fare i conti con le sue ansie e la sua paura che il cane ritrovato non fosse il suo o che fosse ferito. Naturalmente i dubbi sarebbero svaniti vedendolo, ma altrettanto naturalmente a Roma si è scatenato un temporale con conseguente paralisi del traffico, sicchè arrivare poco distante dal nostro quartiere è stata un'impresa, resa ovviamente interminabile dall'ansia di riabbracciare Milo e rassicurarlo. Il nostro cucciolo era ancora sotto shock, sporco e abbattuto dalla disavventura e dai farmaci che avevano dovuto somministrargli per alleviare la sua pena e calmarlo. Non ha fatto neanche feste, non batteva la coda, si è limitato a dare segni di riconoscimento, ma non reagiva ad alcuno stimolo.

Il veterinario ci ha raccontato che era stato portato poco dopo lo smarrimento lì da due ragazzi che avevano dovuto aiutarlo perchè era profondamente turbato e che avevano dovuto attendere la riapertura degli uffici per segnalare alla ASL di competenza il numero del microchip per contattarci. In quanto alle mancate reazioni di Milo ci ha rassicurato dicendo che, dopo una bella dormita, sarebbe tornato quello di prima.

In effetti non si è limitato a questo: se prima era affettuoso ora è appiccicoso, se era di buon appetito ora è un divoratore, gioca senza sosta, ma soprattutto è più ubbidiente durante le passeggiate e sta più attento alle macchine. Semplicemente commovente è stato il suo incontro con Andrea: non finiva di invitarlo a giocare con lui portandogli in rassegna i giochi nuovi ricevuti per premio dopo questa avventura e, ovviamente, abbiamo raccolto litri di "emozionata pipì".

Ci sentiamo in dovere di ringraziare Alessandro e Maria per la lucidità e la generosità dell'intervento, ma vogliamo dire grazie anche ai nostri amici e a quanti, contattati da o tramite loro, si sono attivati per questo ritrovamento. Un grazie va anche a tutte quelle persone che, pur non avendo nulla a che fare col nostro caso, si occupano dei nostri amici animali dando speranza e illuminando quanto di buono ci può essere negli uomini.

Concludiamo con una frase della nostra nipotina di tre anni, che ha vissuto la nostra tribolazione e che così ha sintetizzato:" Milo era ccappato, ma due aggeli lo hanno pleso e ce l'hanno pottato!".

Nino, Milo e Famiglia - Roma (RM), 22 gennaio 2006




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