Happy Ends > Soraya
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Soraya è una splendida micina soriana di sette anni: pelo grigio marmorizzato, fisico minuto, occhi verde bottiglia e un carattere schivo e pauroso.
Apparentemente sembra una gattina come tante altre, ma non è così.
Da cucciola non ha giocato con i fratelli sotto agli occhi di una mamma affettuosa, non ha mosso i suoi primi passi arrampicandosi su tende e divani o correndo in mezzo a un prato.
Non ha mai fatto le fusa accoccolata davanti a un camino, strusciandosi al contatto di una mano.
Soraya non sa nemmeno cosa significhi fare le fusa perchè i suoi primi sette anni li ha passati dentro ad una gabbia, perchè Soraya appartiene a quella categoria di gattine che in nome della scienza ogni anno vengono sacrificate nei laboratori di vivisezione.
Per questo motivo quando siamo riusciti a salvarla dal laboratorio eravamo ancora più felici di inserirla in una nuova casa dove avrebbe potuto trovare finalmente la sua libertà, l'amore e la gioia di rotolarsi su un divano.
Ma come purtroppo a volte succede le cose non sono andate come speravamo e, dopo qualche giorno in cui era entrata nella nuova casa, ancora terrorizzata dall'incubo del laboratorio e dalla presenza di un essere umano, si è lanciata dalla finestra per perdersi nel niente nel giro di pochi secondi.
Non è facile rintracciare un gatto quando si perde: può perdere l'orientamento, può andare sotto ad un'auto, essere cacciato ma perlomeno il proprietario può contare su un suo ricordo della sua casa, può sperare che trovi la via di ritorno, può fare affidamento al suo carattere socievole che gli potrebbe magari permettere di farsi notare da qualcuno e sperare che quel qualcuno lo raccolga e che lo aiuti a trovare la sua famiglia.
Ma noi con Soraya non avevamo nessuna di queste speranze: non aveva ancora instaurato un rapporto di fiducia con la nuova proprietaria e la nuova casa dalla quale era evasa era per lei ancora una prigione, qualcosa da cui fuggire.
Per questi motivi la sua ricerca è stata difficile.
Difficoltà resa ancora più ardua perchè in quel periodo era pieno inverno e la gattina non aveva mai imparato nè a provvedere a se stessa e nemmeno a reggere alle rigide temperature di quel periodo. A ciò andava aggiunta una condizione di saluta precaria a causa degli esperimenti subiti e una vita di sette anni in laboratorio in un ambiente sterile che la rendeva vulnerabile anche di fronte al più banale raffreddore.
Difficile ma non impossibile.
Perchè mentre Soraya da una parte al di là di ogni inimmaginabile previsione, è riuscita a sopravvivere, rintanandosi probabilmente nelle cantine del vicinato e procacciandosi cibo come meglio poteva, noi, d'altro canto, riempivamo di volantini qualsiasi esercizio commerciale, posto pubblico, e casa privata.
La ricerca è stata capillare, perchè più il tempo passava più noi non ci arrendevamo fino ad arrivare a mettere volantini in ogni cassetta della posta del paese i cui abitanti per un mese non potevano uscire di casa senza vedere la sua fotografia.
Ricerca forse un pò insistente ma che ha funzionato: perchè una sera, dopo svariati falsi allarmi, ha telefonato un signore dicendo che aveva riconosciuto Soraya nella gattina che da qualche tempo viveva nel suo garage e si univa ai suoi gatti randagi quando portava loro da mangiare.
Quando siamo corse non abbiamo creduto ai nostri occhi: quella gattina grigia dagli splendidi occhi verdi che a pancia a terra usciva dal suo rifugio e mangiava furtivamente il cibo insieme agli altri gatti era proprio lei!
E Soraya è tornata a casa: una casa che dopo qualche giorno non è stata più la sua prigione, ma è diventata fortunatamente il posto caldo in cui rifugiarsi, in cui trovare affetto e cibo.
Spero che la storia di Soraya possa servire a tutti quelli che hanno perso il proprio animale e soprattutto insegnare a non arrendersi: loro sono lì fuori, e magari nemmeno troppo lontano, come Soraya, che in un mese non si era allontanata di nemmeno un chilometro.
Loro fanno di tutto per resistere al caldo, alla fame, alla sete o alla paura, a volte al di là di ogni previsione, ma anche noi dobbiamo aiutarli.
E se questo significa arrivare anche a mettere ogni volantino nella cassetta della posta di ogni singolo abitante o a riempire di sue fotografie alberi, lampioni, bidoni della spazzatura o negozi allora va bene, i vostri sforzi saranno premiati.
Questo sistema per noi ha funzionato e per questo ringraziamo tutto lo staff di Animali Persi e Ritrovati non solo per i preziosi consigli ma perchè loro, prima di noi, non ci hanno mai permesso di arrenderci.
E anche Soraya che oggi prende il sole primaverile in giardino a pancia all'aria, dimenticando incubi e paure di un passato ormai lontano, ringrazia.
Roberta e Soraya - Parma (PR), 4 maggio 2006
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