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Foto di Nico Nico è un cane da caccia, anche se a caccia non c'è quasi mai andato.
è come un professore che non ha mai insegnato.

Un bel cane di pura razza Breton, di anni 5, proveniente da un canile qualificato: coda corta come terminale di una livrea marrone arancio con macchie bianche su pelo medio.

Nico è stato trafugato a Mazara del Vallo il giorno 13.01.2006, in zona Porto Nuovo/Tonnarella ed al momento della scomparsa era munito di collare in acciaio e di microchip. Il tatuaggio impresso all'interno coscia posteriore completava la sua carta di identità.

La storia di Nico ci mostra uno spaccato della nostra società, in particolare relazione al problema degli animali domestici, che oggi viene seguito con particolare interesse da parte di animalisti ed ambientalisti, ma spesso ignorato dal resto della società, in dispregio delle varie normative da cui questo aspetto è regolamentato.

Circa 5 anni fa, quando Nico era appena un cucciolo, veniva acquistato in un canile da un collega per essere addestrato alla caccia. Dopo un anno circa il predetto acquirente veniva trasferito presso una sede del Nord e si vedeva costretto a lasciare Nico in Sicilia sotto le cure della propria madre, in attesa di trovare idonea sistemazione che gli permettesse di poter ospitare anche il cane. Dopo qualche tempo, visto che non era riuscito nell'intento, decideva di cederlo: Nico entrava così nella mia vita!

I primi giorni si lasciava timidamente accarezzare facendo intravedere una certa diffidenza che andò scemando col passare dei giorni, sopraffatto dalle coccole e dalle attenzioni propinatigli dalle mie figlie; a Nico piacciono molto i bambini.

Cane di grande vitalità, emulava i cani da circo con piroette e strepitii di gioia allorquando notava qualcuno mostrargli il guinzaglio. Aveva un bel rapporto con il guinzaglio: significava per lui interminabili passeggiate e aggressione dello spazio.

Aveva preso confidenza con il territorio, di cui ne aveva preso consolidata cognizione dopo innumerevoli, lunghe passeggiate. Sino a quando, in occasione di una di queste, Nico non fece ritorno a casa, e veniva ritrovato da un mio amico dopo 5 giorni. A questo punto Nico veniva tenuto dentro casa impedendo di farlo uscire sciolto. Dopo una settimana, durante una passeggiata sempre sul litorale, veniva lasciato libero per pochi minuti per essere avvicinato, nei pressi di una fontanella, da una coppia di persone: furono sufficienti due coccole per farlo salire a bordo di una macchina rossa ed essere portato via. Disperazione che, per fortuna, durò poco.

Infatti, chi l'aveva preso, credendolo smarrito (a suo dire), era risalito a me grazie al microchip, decidendo di riconsegnarmelo.

Memore di tale episodio, la libertà incondizionata di Nico subì un attento monitoraggio, e l'ambito delle sue passeggiate divenne il giardino di casa.

Qualcosa cambiò nel comportamento di Nico che incominciò a mostrare evidente inquietudine alla vista di altri cani che da lì passavano.

L'irreparabile incombeva, non dovetti aspettare molto.

Il 13 gennaio 2006 rimarrà una data indelebile nella nostra mente e nei nostri cuori.

Approfittando dell'apertura del cancello e attratto dal richiamo di una muta di cani, sgattaiolando, guadagnò l'uscita avventurandosi verso l'ignoto. Furono attivate immediate le ricerche e fu setacciata ogni zona limitrofa; ma di Nico nessuna traccia. Con il calare delle tenebre incominciò ad affiorare l'idea che Nico non avrebbe fatto più ritorno. Tale timore trovò riscontro nei giorni successivi che trascorsero in un alone di speranza fittizia.

Congiuntamente alla denuncia fatta presso gli organi preposti, fu attivato del volantinaggio, investendo persino i volontari delle Guardie Ambientali Regionali, oltre ad un multidirezionale tam-tam; anche se aveva preso piede, ormai, l'idea era che Nico fosse nell'illegittimo possesso di altrui il quale ne aveva omesso la denuncia di rinvenimento, nell'inosservanza di quanto previsto dalla legge e dei rischi derivanti da tale possesso illegittimo.

La notizia della scomparsa di Nico è stata estesa perfino in Internet, ed è qui, che avendo modo di visitare alcuni relativi siti, sono rimasto sconvolto dalle stranezze dell'animo umano.

È proprio vero: a volte la natura può essere micidiale, ma non può reggere il confronto con l'assurdità umana. Ho avuto modo, commuovendomi, di imbattermi digitalmente, nei vari canili dislocati nelle varie località italiane. Migliaia di adorabili cani di razza aspettano di essere adottati ; bellissimi cani di razza che aspettano da tempo di avere un padrone che non arriva, di un padrone da rendere orgoglioso di loro, dimostrando quanto sappiano essere buoni e fedeli. Oltretutto, è risaputo che il cane è il migliore amico dell'uomo. La cosa è reciproca? Nel mio caso, sì!!!

Nico per noi non rappresenta soltanto quel cane che da cucciolo, quando era un tenero e pelosone, giocattolino ondeggiante, ha fatto divertire bambini ed adulti. Nulla è cambiato quando il suo tenero corpicino è cresciuto fino a diventare adulto. Nico è sempre stato un "componente" della famiglia.

Il 5 maggio la mattinata era iniziata bene: un mio amico mi aveva proposto un altro Breton di due anni, con le stesse caratteristiche di Nico ma, non convinto di adottare un altro cane, sempre fiducioso di ritrovare Nico, rifiutavo l'offerta. Mentre ero a lavoro, dopo qualche ora in ufficio, si presentava un signore per rinnovare un suo documento e nel redigere l'istanza chiedevo se nella zona dove abitava aveva visto qualche cane. Lo stesso mi riferiva di avere due cani di cui uno trovato qualche mese prima e mi chiedeva di mostrare la foto di Nico, che guardò con molta attenzione.

Finita la pratica, il signore andava via e faceva ritorno in ufficio dopo qualche ora, chiedendomi di rimostrare la foto e aggiungendo, "che valore ha il suo cane". A questo punto ho intuito che probabilmente era in possesso di Nico e rispondevo che il mIo cane non aveva un valore commerciale, solo affettivo e gli chiedevo di andare a vedere i cani. Strada facendo quel signore si convinceva sempre più che il cane che lui aveva trovato era quello mio, io del resto nel sentire i particolari mi rendevo conto che stavo ritrovando il mio cane.

Infatti, nel riferire che Nico portava un collare in acciaio e strada facendo mostravo un volantino ancora attaccato ad un palo, quel signore si convinceva sempre di più che si era impossessato del mio cane e mi chiedeva in continuazione eventualmente quanto mi doveva per tenersi il cane. Arrivammo nella sua villetta situata sulla statale, dove qualche mese prima mi avevano segnalato con una telefonata di avere visto Nico in mezzo alla strada, ma le ricerche avevano dato esito negativo.

Non appena siamo entrati nel giardino ho subito notato Nico, che come di solito a distanza di 20 mt. già aveva annusato la mia presenza, incominciando ad abbaiare e a fari giri su se stesso. Finalmente avevO trovato Nico, stava bene ed era ingrassato ed aveva ancora il mio collare al collo. Si notava che quel signore si era affezionato a Nico e mi chiedeva ancora se ero disposto al lasciarglielo. A questo punto raccontai un po' quello che avevo passato per cercare Nico e che gli avrei lasciato il cane ancora per tutto il pomeriggio e che sarei venuto a prenderlo appena uscivo dall'ufficio. Raccontai del fatto che un amico mi voleva regalare un altro cane uguale a Nico e che eventualmente gli avrei dato quello.

Subito davo la notizia ai miei colleghi di lavoro che si erano adoperati per ritrovare Nico, nonchè i miei famigliari. Quella mattina è stata una mattinata di gioia. Nel primo pomeriggio non avevo ancora pranzato che mi telefona il signore che aveva Nico chiedendomi cosa volessi fare, intuendo che non avrei per nessuna cosa al mondo rinunciato a Nico. Infatti lui stesso aggiungeva di aver sbagliato a tenere un cane che non era suo e a non fare le dovute comunicazioni agli organi competenti. Mi sono portato nell'abitazione di questo e mi ridava il mio cane, anzi prima mi chiedeva se poteva dargli da mangiare visto che già aveva preparato anche per lui, e così portavo Nico a casa.

Appena arrivato si faceva il giro di tutta la casa, segnalando la sua presenza su tutti gli angoli ed incominciando a fare salti di gioia.

Ringrazio quanto si sono adoperati alla ricerca di Nico che sicuramente mi hanno dato la forza e la volontà di cercare fino all'ultimo. Un ringraziamento particolare va a tutti gli operatori di Animali Persi e Ritrovati.

Grazie!

Salvatore, Nico e Famiglia - Mazara del Vallo (TP), 9 maggio 2006




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