Happy Ends > Rudy
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Rudy si è allontanato dal villino di una mia zia la sera del 10 agosto tra le 19 e le 22, durante l'assenza della zia. Lei lo ha cercato la sera stessa e l'indomani mattina lungo la strada della sua casa e ha informato i vicini della scomparsa del cane.
È rimasta lì ancora una settimana senza avere notizie o segnalazioni. Mia madre, il cane ha sempre vissuto con lei, lo ha saputo la sera stessa ma si trovava in un'altra città e non ha potuto fare nulla. Ma non ha avvisato neanche me.
Sono tornata dalle mie vacanze a Parigi di una settimana il giorno 20, la sera del 21 agosto mia madre mi dice che il cane è scappato. Pensavo che fosse successo il giorno prima, due, tre giorni prima, no: è scappato il giorno 10 e lo vengo a sapere la mattina dopo dalla zia che lo aveva avuto in custodia.
Siamo al 22 agosto mattina quando apprendo i dettagli della scomparsa, il luogo, le sue condizioni (ottime) prima di scappare, mamma e zia si erano rassegnate al fatto che essendo vecchio e sofferente di cuore fosse andato a morire in solitudine. Sono allibita dal loro comportamento rassegnato, non so se riuscirò mai a comprenderlo.
Certo, io ho avuto molta fortuna e anche se speravo, mi sembrava una impresa quasi impossibile, razionalmente.
Solo il 23 mi sono decisa a contattarvi, anch'io ho le mie colpe nell'aver perso tempo, i due giorni successivi mi sono disperata e ho realizzato il volantino, anche se non sapevo come fare per appenderlo nella zona, io vivo a Milano da 17 anni mentre Rudy si era smarrito in Sicilia! Non potevo pensare che si lasciasse al suo destino un cagnolino che ha vissuto nella nostra famiglia per 13 anni.
Come dice un'altra mia zia, Ines, che ha partecipato attivamente alle ricerche, "Rudy è Rudy, uno di noi", non si può abbandonare al suo destino.Finalmente venerdì 25 agosto, di mattina, chiamo mia cugina Lucia, che ama gli animali, era in ufficio e le racconto tutta la storia, chiedendole di stampare i miei volantini e di appenderli nella zona. Mi sembrava quasi di chiedere di fare una follia per me, ma non avevo altra scelta.
Io non sono il tipo che chiede favori e appoggi neanche ai parenti più prossimi. Poi ho deciso che la causa non era personale e che quindi poteva essere condivisa per amore del cane. Così ho finalmente avuto l'illuminazione di chiamare i miei zii che d'estate abitano a 10 minuti di strada dalla casa della fuga e loro con tanto affetto decidono che non c'è tempo da perdere.
Lo zio Mario, in testa a tutti con sua moglie, zia Ines, si mettono in macchina dopo pranzo e cominciano a setacciare la zona. In poche ore raccolgono almeno tre testimonianze di persone che lo hanno avvistato nei giorni precedenti, pare che Rudy si sia accodato a un branco di randagi.
Una bambina gli ha dato anche da bere qualche giorno prima. Intorno a loro gli abitanti dei villini si stringono per dare aiuto, la sera tornano sul posto con le lampade per aspettare che passi il branco, se lui si trova ancora con loro non sarà difficile riprenderlo. Alle ricerche si erano aggiunti lo zio Angelo, la zia Biagina e i cugini Michele e Laura.
Aspettano il branco che passa puntuale, il cane piccolo che li segue non è Rudy ma un ragazzino testimonia che non era il cane di quella sera che aveva visto, era diverso, zoppicante e più piccolo, secondo lui Rudy aveva cambiato strada. I manifesti saranno appesi nella zona la mattina dopo, sabato 26 agosto. I miei cugini Lucia, Pietro e Virna si uniscono agli zii Mario e Angelo e appendono i manifesti sulla statale, nella via delle villette, vicino Città del Mare. Hanno fatto un lavoro eccellente.
Verso mezzogiorno ricevo una segnalazione da una signora, si chiama Ferraro e mi dice che ha visto il cagnolino della foto in una stradina adiacente a un panificio con forno a legna, in Contrada Paternella, in una zona che si chiama Femmina Morta, ma che è successo molti giorni prima.Mi dispero per non avere appeso subito i volantini. Le segnalazioni tempestive possono essere molto più efficaci, dopo 16 giorni il povero Rudy che fine avrà fatto? Le ipotesi erano tante e senza pista, purtroppo. Se qualcuno aveva raccolto il cane non sapeva che era ricercato fino a quando non avrebbe visto i miei volantini.
La domenica sera, era il 27 agosto, mi telefona una signora, Martina F., dipendente del residence Città del Mare, la quale racconta che intorno al 20 di agosto ha visto il cane entrare nella hall dell'albergo, spaurito e che in molti lo avevano visto e gli avevano dato da mangiare. Lei pensava che qualcuno lo avesse preso con sè, forse qualche suo collega, avrebbe fatto una indagine e mi avrebbe fatto sapere il pomeriggio successivo.
Ma il lunedì pomeriggio lei non aveva ancora notizie e quindi si allungava l'attesa su quella pista. Il lunedì mattina, intorno alle 11, ricevo una chiamata dalla piazza di Terrasini, un ragazzo, figlio del proprietario del bar dice di avere in mano Rudy e che se faccio in fretta, non sa come trattenerlo, lo posso trovare lì. Avviso subito lo zio Mario che parte insieme agli altri tre zii e nel giro di un quarto d'ora sono sul posto, ma si trattava di un maltese bianco, un po' sporco. Delusione.La sera di lunedì 28 alle 22,30 mi telefona un signore, dipendente di Città del Mare, il quale mi dice che un suo amico ha trovato il cane e mi dà il numero di cellulare di questa persona che si trova ad Alcamo. Telefono a questo signore che si chiama Andrea G. e mi risponde subito, sa chi sono e mi tranquillizza dicendomi che assolutamente il cane è in buone condizioni, poi mi fa qualche domanda per capire se il cane che ha è il mio Rudy. Voleva essere certo che tornasse alla sua famiglia.
Mi assicura che la mattina seguente ci possiamo incontrare e me lo restituisce. Il cane è da lui da due giorni, gli ha dato un anti-infiammatorio e gli ha pulito il pelo da spine e erbacce. Poi mi racconta come lo ha raccolto. Lui si trovava in bicicletta e stava andando a trovare il suo amico, quello che mi ha telefonato da Città del Mare, a un certo punto ha visto sulla strada, la statale, una creatura piccola che stava attraversando e un pullman gli stava per arrivare addosso. Ha fermato il traffico e lo ha raccolto. Era Rudy, se lo è portato al suo appuntamento e vicino al residence un turista tedesco gli ha detto che il cagnolino che aveva in mano era come quello dei cartelli, c'era un numero di telefono, era di qualcuno! Così mi hanno rintracciata. Il Signor Andrea mi da appuntamento per martedì mattina alle 9,30, per consegnarci Rudy.
All'appuntamento sono andati gli zii. Ho aspettato la telefonata dello zio Mario che mi dicesse che era lui, ero pronta alla delusione e stavo per andare al lavoro. Invece è avvenuto l'impossibile: era lui. Quando ha visto gli zii si è fatto prendere subito e ha baciato la zia Ines che lo teneva in braccio. Il Signore che lo aveva trovato voleva accarezzarlo ma lui perentorio gli ha ringhiato, no, con lui non sarebbe tornato. Era troppo felice di rivedere chi lo amava. Lo ha detto a modo suo. La coincidenza straordinaria è che Rudy sia arrivato a Trappeto, proprio lì. Era come se volesse tornare a casa da solo, dalla mappa satellitare che avevo consultato per capire dove era successo il fatto, dalle segnalazioni, Rudy andava in direzione di Trappeto. Ma era troppo lontano per le sue piccole zampette.
Alle 16,30 di martedì 29 agosto sono atterrata a Punta Raisi con mio marito Ugo e mia figlia Sara. Lo zio Mario e la zia Ines sono venuti a prenderci e rivedere Rudy è stata una emozione grandissima. Mi baciato in tutta la faccia e poi non ha fatto altro che mangiare e dormire e prendersi le coccole di tutti. Ha dormito con noi. Giovedì 31 siamo tornati a Milano e Rudy è stato portato dal veterinario, gli ha riscontrato i problemi al cuore che già sapevamo, e qualche altra piccola ferita. Si sta riprendendo sempre di più, ieri ha ricominciato ad abbaiare e sembra molto felice.
Non posso pensare a come poteva finire.
Adesso credo di avere fatto una cronaca dettagliata, era giusto, soprattutto per incoraggiare chi si trova nelle condizioni in cui mi sono trovata io. Arrendersi mai. Ringrazio il Signor Andrea per la sua nobiltà d'animo e il suo amore disinteressato per i cani, grazie a persone come lui si riescono a risolvere queste situazioni difficili soprattutto per chi è più debole.
Un abbraccio sincero.
Francesca e Famiglia - Milano (MI), 3 settembre 2006
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