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Foto di Mimi

Volevo condividere anche con voi la nostra gioia di aver ritrovato Mimi dopo un mese!
La storia è iniziata quando siamo partiti da Padova per andare in Sicilia con la nostra gatta Mimi.

Ci ha sempre seguito nelle nostre vacanze stanziali adattandosi alle case di vacanza con grande godimento suo e anche nostro ma i tragitti erano più brevi e questo era il primo così impegnativo (traghetto compreso).

Preoccupati per il lungo viaggio ci eravamo procurati un guinzaglio a pettorina per avere la possibilità di farle fare qualche sosta senza restare chiusa nel trasportino. Avevamo anche provato varie volte a casa a portarla in giardino con il guinzaglio per valutarne le reazioni e capire se potevamo fidarci: un incontro casuale con il cane della vicina ci aveva permesso di testarne la "tenuta". Nonostante il salto di spavento ero, infatti, riuscita a tenerla saldamente e prenderla in braccio per allontanarci.

Le avevamo anche somministrato alcune gocce di sedativo consigliatoci dalla veterinaria che però a nostro avviso le hanno procurato, dopo un iniziale difficoltà a camminare, l'effetto opposto. Era infatti piuttosto tesa ma la prima sosta dopo un'ora era andata bene, si era mossa con il guinzaglio piuttosto lentamente incuriosita e non spaventata.
Contenti della prima prova, dopo un'altra ora ci siamo fermati all'Autogrill di Reggello ovest (FI) per una nuova sosta ma questa volta probabilmente per un rumore improvviso (nonostante ci fossimo appartati in un piccolo boschetto) la gatta ha fatto un salto con un guizzo tale da riuscire a sfilarsi la pettorina e dopo un attimo di panico è corsa ad infilarsi nella continuazione del boschetto ma al di là della rete di protezione.

Sconcertati e increduli dell'accaduto abbiamo tentato di chiamarla con tutti i mezzi disponibili ma senza alcun risultato: il traghetto e gli impegni che ci aspettavano (era una vacanza inframmezzata da impegni per la costruzione di una casa nuova) non ci hanno permesso di fermarci ad attendere.
Il resto del tempo ci è passato con un macigno nel cuore, da dove ci trovavamo abbiamo contattato la protezione animali, i veterinari e i vigili urbani del posto oltre che una ragazza che faceva servizio all'Autogrill e che si era resa disponibile a darci notizie se l'avesse avvistata.

Al ritorno pur essendoci fermati nel medesimo posto non avevamo nessuna convinzione che dopo quasi un mese valesse la pena fare delle ricerche.

Ma al ritorno a casa abbiamo fatto ulteriori tentativi tramite internet e chiedendo consiglio a persone competenti, una conoscente "gattara" doc ci ha fatto il nome del sito www.animalipersieritrovati.org descrivendolo come facente capo ad una Associazione seria ed efficiente (nel sito ufficiale dell'ENPA gli annunci risalgono al 2004!!!).
Aveva infatti ragione perchè appena inserito l'annuncio sul sito sono stata contattata telefonicamente per l'accertamento della serietà dell'annuncio stesso e quella telefonata è stata importantissima perchè la persona che ci ha contattato ci ha dato consigli e informazioni tali da convincerci a ritornare sul luogo dello smarrimento anche se era passato un mese.
Abbiamo così deciso di passare il fine settimana in Toscana vicino a Reggello, dove avevamo smarrito la gatta, con lo scopo almeno di affiggere quanti più avvisi (del modello prelevato dal sito di APER) era possibile.

Così abbiamo fatto ma nel frattempo abbiamo anche studiato la zona ed individuato che il perimetro entro cui si poteva muovere era assai ristretto per cui abbiamo interpellato le persone nelle vicinanze ed individuato una casa abbandonata che poteva essere diventato il suo rifugio.
Dopo vari appostamenti (muniti anche di una gabbia-trappola fornitaci gentilmente dalla suddetta conoscente "gattara" doc ) l'abbiamo individuata.

A quel punto visto che la gabbia con dentro del cibo non l'aveva attratta per nulla, mio marito le si è avvicinato con molta pazienza chiamandola e quando la gatta attratta dal richiamo e dal "profumo" della scatoletta di carne aperta si è avvicinata a sufficienza, con un balzo "felino" (è proprio il caso di dirlo) è riuscito a prenderla.

"Inselvatichita" da un mese e spaventata gli ha graffiato il viso e le mani ma appena in gabbia si è calmata.
Ora è a casa tranquilla ed ha ripreso tutte le sue vecchie abitudini in un batter d'occhi.

Così questa volta è finita bene e auguro a tutti quelli che si trovano nelle nostre condizioni di avere la stessa fortuna per favorire la quale però ci vogliono anche convinzione, tenacia e buoni consigli!

Grazie ancora per la cortesia e la disponibilità e complimenti per il team.

Maurizia, Mimi e Famiglia - Padova (PD), 4 settembre 2006




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