Lettere di Denuncia > Jackie
Nel 2002 ho seguito direttamente il caso di un Cane Pastore Tedesco e devo dire che ero rimasto allibito dalla superficialità con cui il caso era stato gestito dalla ASL.
Le cose sono andate pressappoco in questo modo: al tempo facevo parte di una associazione animalista, associazione dalla quale mi sono distaccato perchè avevamo pareri discordanti sulla gestione del canile, che opera in una zona della Bassa Lombardia.
Il 7 aprile 2002 vengo contattato da una signora residente che mi comunica che alla mattina hanno trovato un pastore tedesco nei pressi dell'autogrill del paese, che è stato allertato il servizio di accalappiamento della ASL e che il cane è stato prelevato e portato al canile sanitario. Mi comunica inoltre che il cane risulta essere tatuato con un codice di cui solo le prime tre cifre sono leggibili.
Dopo attenta lettura del tatuaggio si presume che il codice è XXC31? e che i cani che potrebbero corrispondere sono quelli con cifra finale 5, 6 o 7. L'ultimo numero comunque appare tondeggiante, perciò viene escluso il 7 dalla ricerca. Vengono così individuati due possibili proprietari: quelli del cane con il 315 e quelli del cane col 316, questo l'11 di aprile. Entrambe le famiglie risultano essere residenti in Provincia di Piacenza.
Il 15 di aprile il canile sanitario mi comunica, mentre mi preavvisano del possibile ritiro del cane per il trasferimento nel canile convenzionato, che se il proprietario non dovesse presentarsi entro il 17, il cane potrà essere affidato perchè entrambe le famiglie sono considerate irreperibili.
Il 17 aprile il cane viene trasferito nel canile di competenza; lo stesso giorno la ASL - settore veterinario mi comunica che il cane può essere affidato a chi ne farà richiesta e che se volessimo proseguire con le ricerche, è solo una scelta nostra. Sempre nella stessa data vengo anche contattato dalle guardie zoofile di Piacenza, nella persona del Signor X che mi comunica la sua disponibilità a fare dei sopralluoghi presso le abitazioni delle due famiglie per vedere se sono davvero così irreperibili.
Il sabato 27 aprile la responsabile del rifugio mi comunica che ha trovato un affido per il cane in Germania, tramite un conoscente di fiducia dell'associazione (fidato davvero, perchè sono stati eseguiti dei controlli da una volontaria molto scettica, a sorpresa in Germania e i cani stavano davvero bene, con tanto di filmati a prova di ogni dubbio).
Con molta fatica riesco a convincere la responsabile a non affidare il cane perchè prima di dare via l'animale volevo essere sicuro di aver fatto di tutto per ritrovare i suoi proprietari. E per fortuna, perchè il 29 aprile, un lunedì, mi chiama il Signor X dicendo che ha rintracciato la proprietaria del cane con il 315 e che le ha lasciato il mio numero perchè sembra che il cane sia il suo. Tempo due minuti mi chiama la Signora Y che agitatissima mi spiega che il suo cane glielo avevano rubato ad ottobre del 2001 e da allora non aveva più notizie.
Ci mettiamo d'accordo per incontrarci in canile nel pomeriggio. Arrivati davanti al box loro rimangono un po' perplessi ma l'animale li riconosce al volo, inizia a piagnucolare e a fare feste a non finire... li ha riconosciuti e loro non smettono più di ringraziarci per aver ritrovato il loro Jackie.
Mi spiegano che il cane era sparito da casa ad ottobre del 2001, probabilmente rubato e che loro, perse ormai le speranze di ritrovarlo, avevano preso un'altra cagnetta, una femmina, per evitare che se fosse stato possibile ritrovare il cane, i due non andassero d'accordo.
Le spiego brevemente le difficoltà nel rintracciarli e la signora mi dice che le sembra impossibile, perchè va bene che il numero di telefono è intestato al marito, ma all'anagrafe del comune di Piacenza lei risulta essere residente lì e quindi bastava semplicemente vedere a chi fosse sposata e chiamarla a casa!
Fortunatamente la cosa si è conclusa bene ma di sicuro non sono state fatte tutte le ricerche possibili per rendere il cane (bastava chiamare in comune...) e il canile in cui il caneè' stato in seguito ospitato non voleva neppure eseguire le ricerche. Infatti la responsabile continuava a ripetermi che facendo così avrei solo fatto del male al cane, perchè se il proprietario non aveva reclamato il cane, allora non era più interessato a riaverlo, proprio per questo aveva già deciso di affidare il cane.
Per questo sono ora molto scettico quando viene trovato un cane tatuato e viene dichiarato adottabile!
A volte basta solo fare un paio di telefonate in più e il proprietario lo si ritrova. Allego foto del cane, che però non è bellissima perchè non funzionandomi lo scanner, ho fatto una foto alla foto che ho in un quadretto in camera...
Questa è la mia esperienza ma di storie di cani ritrovati tatuati e mai restituiti ne ho a volontà. Spesso i cani da caccia (che siano di cacciatori o meno è indifferente), quando vengono ritrovati tatuati e portati in canili privati senza passare per i canili sanitari (cosa peraltro illegale), non vengono restituiti, a volte addirittura il tatuaggio "non viene visto" oppure "risulta illeggibile".
In molte associazioni si rasenta il fanatismo e le adozioni spesso vengono fatte nell'ottica che tanto il cane sta meglio in canile.
Quando si perde un cane, soprattutto se un cane da caccia, il primo posto dove cercarlo sono, purtroppo, i canili gestiti da associazioni animaliste, che, nella convinzione di fare solo del bene al cane (che così non verrà più costretto a cacciare e a vivere in uno squallido recinto), accolgono il cane in canile per poi trovare per lui una nuova casa, incuranti del fatto che l'animale potrebbe essere stato amato e profondamente affezionato alla sua famiglia.
Lettera firmata - Dicembre 2005
Animali Persi e Ritrovati si sente in dovere di aggiungere a questa angosciante testimonianza le seguenti riflessioni: se gli operatori professionali e/o volontari nei canili si convincessero a segnalare anche i cani da caccia, avremmo finalmente un dato concreto per poter sostenere quella maggioranza di persone che si dichiarano sfavorevoli alla caccia. Se la gente sapesse QUANTI cani da caccia vengono ogni anno smarriti o massacrati durante la stagione venatoria, i cacciatori non avrebbero più la possibilità di sostenere che il loro "sport" tutela l'ambiente e gli animali. Ancora ieri ci è stato riferito dell'ennesimo cane da caccia, salvato in extremis da persone che lo hanno adottato, perchè altrimenti sarebbe stato ucciso da chi lo aveva fatto nascere per cacciare - solo perchè rivelatosi poi timoroso degli spari...
Un cacciatore, che aveva denunciato lo smarrimento di un cane e che avevamo interpellato chiedendogli se gli potevamo essere d'aiuto a ritrovarlo, rispose cosi': "non m'interessa nulla di quel cane. Tanto ne ho un altro. Ho fato la denuncia semplicemente perchè non voglio prendermi una multa. Del cane non m'importa".
Il Team di Animali Persi e Ritrovati - Italia, Dicembre 2005
Uso consentito su autorizzazione di: www.animalipersieritrovati.org